Di cose da dire sul progetto Magic Italy, fortemente voluto dal sottosegretario con delega al turismo Michela Vittoria Brambilla, se ne potrebbero veramente dire tante. Si potrebbe (s)parlare per anni della farraginosità del progetto intero a partire proprio dalla principale forma di presentazione, ovvero il logo, che ha fatto insorgere frotte di professionisti del settore della comunicazione; si potrebbe anche (s)parlare delle azioni intraprese da questo carrozzone (in realtà solo una, il “Magic Italy in tour”), e si potrebbe (s)parlare anche delle figure che la ministra “in gambissima” ha voluto accanto a se. Ma per capire meglio di cosa stiamo parlando, è il caso di andare per ordine, spiegando come il buon giornalismo impone, le 5 W: WHO (Chi), WHAT (Cosa), WHEN (Quando), WHERE (Dove), WHY (Perché).

 

La Brambilla spiegata ai più piccoli

 Miss Eleganza Emilia e modella per le calze Omsa, indefessa lavoratrice di Fininvest, collabora come autore a programmi per Canale5, tra cui ricordiamo “I misteri della notte” e… e basta. Mentre invece per Rete4 segue gli sviluppi della guerra del Golfo, sulla fregata missilistica Zefiro. Decide poi di tornare all’azienda di famiglia, le Trafilerie Brambilla Spa di Calolziocorte. In seguito, assume la presidenza di due aziende fondate assieme al padre: Gruppo Sal spa e Sotra Coast International. Entrambe le aziende producono e commercializzano prodotti alimentari.

Presidente Confcommercio degli imprenditori under 40 dal 2003 al 2008, lascia non appena entra in politica. Candidatasi nel 2006 alla camera con Forza Italia, non ottiene un risultato, e nell’attesa di essere calata nel suo ruolo, si dedica anima e corpo alla causa PDL, fondando i “Circoli della Libertà” (finanziatissimi da Mr. B. , tanto da essere capo d’indagine in mezzo ai fatti del bunga bunga) e nel 2007 la “TV delle libertà”, che fallisce in un anno e mezzo lasciando debiti impressionanti; fonda anche i Promotori della libertà e nel 2008 diventa sottosegretario. Nel 2009 viene premiata per l’operosità con la nomina di ministro (senza portafoglio) con delega al turismo.

E nel 9 giugno 2009, dopo il flop di italia.it, ecco dopo “ore e ore di lavoro duro col presidente Berlusconi” (come dichiara al TG4) il parto di Magic Italy:

Nasce Magic Italy

Inutile discutere sul disequilibrio che questo “logo” porta con sé, della banalità di quel nastro tricolore (in questo almeno, l’indecente “italia.it” mostrava un po’ di impegno in più, nonostante il suo logo costituito da un sorta ibrido tra una ‘t’ e la forma dell’italico stivale) o anche dell’odore di stantio che porta con sé il bagliore sulla scritta magic. Non serve un professionista per notare quanto il tutto sia raffazzonato ed inconcludente. Certo, se quantomeno il progetto avesse delle basi solide ed una comunicazione interessante, quantomeno si potrebbe sorvolare sulla forma carente per badare alla sostanza. Invece, nonostante sia un parto di imprenditori anche di un certo livello nazionale, Magic Italy porta con sé solo sventura.

Progetto ambizioso, la Brambilla vuole esportare l’eccellenza italiana (e vedi tu che innovazione) nel resto del mondo sotto l’egida di questo marchio, e non solo; l’intenzione è anche quella di investire nel progetto per incrementare il turismo in Italia (parole sue che: “ogni euro speso deve essere un turista in Italia”). Ed è qui, che tra appalti per l’immagine corporata che danno da pensare, (se volete saperne di più iniziate da qui), scelta di figure per nulla dubbie (uno tra tutti Giorgio Medail, lo “scopritore“ della Brambilla in Fininvest, la quale tutto sarà tranne che  irriconoscente: Medail è presenza fissa praticamente in ogni progetto del Ministro del Turismo, anche tra i “Membri del Comitato per la creazione di un’Italia Animal Friendly”) e scelta di metodi d’azione innovativi e molto ragionati, come il brand “patrimonio d’Italia,” che vuole “includere e premiare tutte le eccellenze dell’Italia”. Nella realtà dei fatti si tratta soltanto di una Google Map che ti da le ubicazioni e le date delle principali feste popolari e nulla più. Ma c’è anche “Magic Italy in Tour”.

 

Roboante progetto che Michela Vittoria, presentava così:

“Il Magic Italy in tour sarà un vero e proprio ciclone che scuoterà i media dei paesi interessati e coinvolgerà tutte le attività commerciali italiane, che faranno festa esponendo il tricolore e offrendo menù tipici a prezzi scontati”

rendendo chiaro sin da subito che il nucleo dell sua grande idea era solo una gigantesca, caciarona, sagra itinerante.

Big in Europe.

Parte allora un carrozzone di eccellenza che toccherà ben 19 tappe Europee, al modico costo di oltre un milione e mezzo di euro, interamente finanziati dalla struttura di missione per il rilancio dell’immagine dell’Italia presso il DSCT di Michela Vittoria Brambilla: ovviamente si tratta di un organo pubblico, come pubblici sono i soldi che sborsa. Ciò che invece pubblico non è, è la scelta dei dirigenti di questa operazione: tra tutti, Paolo Rubini, direttore dell’Enit (Ente nazionale per il turismo), che oggi mentre vi scrivo, balza agli onori della cronaca per aver “mancato” un raddoppio delle sue entrate, già pingui di per sè (se 190mila euro vi sembrano pochi… ne parla il Fatto Quotidiano). In definitiva, Magic Italy in tour, che se vogliamo essere pignoli e non farci ridere dietro da qualunque anglofono che possa trovarsi l’evento davanti, andrebbe scritto magicAL Italy ON tour. dovrebbe essere il veicolo per avvicinare probabili turisti e compratori all’eccellente produzione italiana attraverso un’eccellente comunicazione. Talmente eccellente da vantare un’affluenza davvero risicata dei nostri ospitanti. Ciliegina sulla torta, Magic Italy ha anche un sito che, nonostante dovesse raccogliere i risultati e le esperienze di questo tour ad memoriam, risulta inaccessibile, come non fosse mai esistito, -paradossalmente- rappresentando benissimo il trasmesso del tour.

Ma definitiva, il tour dei Brambilliani italici in cosa consisteva? Domanda ardua, alla quale solo dopo qualche ricerca si è riuscito a dare risposta, grazie anche alla testimonianza lasciata su Youtube (notare tra l’altro la qualità del girato e del montaggio, che ben trasmette il livello di eccellenza, tra slow motion farlocchi, e inquadrature sghembi:

Italiani festosi, cantanti melodici, prodotti tipici e pizzaioli acrobatici; l’obiettivo di portare l’eccellenza italiana nel mondo per distruggere gli stereotipi, spassa invece proprio attraverso questi stessi, un po’ come se per dire che l’Italia non è un paese di mafiosi, mandassimo per il mondo una delegazione di personaggi acconciati come don Vito Corleone.

Un progetto così fallimentare che non ha potuto passare inosservato neanche ai savi dormienti del PD: è infatti del 7 novembre un’interrogazione parlamentare a risposta scritta indirizzata al Ministro del turismo ed al ministro delle politiche agricole e forestali (qui il testo dell’interrogazione) sugli esiti del Magic Italy in tour e della sua gara d’appalto.

La mia premessa era quella di scrivere qualcosa sulla pessima operazione comunicativa redatta per Magic Italy, ma documentandomi sull’apparato era impossibile non accodare anche tutto quel pout pourrì di clientelismo, di sperpero e di intreccio tra persone, che hanno sempre contraddistinto l’operato del governo Berlusconi e dei suoi sottoposti. E come sempre, il tutto viene fatto a spese e ad insaputa dei cittadini. Sorge legittima quindi una domanda: ma alla fine, per far sapere a tutta Europa che siamo bravi a fare la pizza, c’era bisogno di tutto questo?