Non riesco. Non riesco a formulare un pensiero chiaro per quello che ho appena visto. Riesco a spiegare quello che provo però: una rabbia indicibile, che sale dal profondo, parte dalla lontana (ma neanche così tanto) sicilia, quella con la s minuscola che viveva nell’omertà e nella paura di combattere chi sembrava essere più forte solo perché otteneva la forza con la crudeltà e col dolore altrui; arriva alla Sicilia, quella con la S maiuscola fatta dai nostri scrittori che tanto bene hanno sintetizzato e reso pubblici i sentimenti che muovono il buon Siciliano, che meglio di chiunque altro conosce il sopruso e lo vuole combattere;
riesco anche a descrivere una frustrazione complessa, piena di voglia di combattere e nessun mezzo per farlo, ricolma di ammirazione per chi ha avuto il coraggio di combattere e di un dolore che fa tremare le ossa e stringere i denti e i pugni fino a farli sanguinare.
riesco anche a percepire un orgoglio calpestato giorno dopo giorno dall’ottusità, dall’ignoranza e dal menefreghismo della mediocrità in primis siciliana, e poi tutta italiana, quel mediocre sentimento del “prega a diu e futti ‘u prossimu”, del “non farsi u sangu acqua, tanto non ci po’ fari nenti”; perché tanto chi ha il potere può e tu, che sei “nuddu miscatu c’o nenti”, devi stare zitto e “liccari a sarda”.

Michelangelo Caruso -Borsellino tarocco

Adesso riesco. Riesco a vedere che l’ignoranza (non mi interessa a questo punto il colore politico) della gente che ha partecipato in piazza s Giovanni. E glissiamo sul finto milione che la questura ha ridotto a 150.000; glissiamo sulle patetiche figure che si avvicendavano sul palco, sulle promesse tanto incredibili quanto vergognose (curare il cancro?!?); è il solito circo del consenso. Ma su una cosa non posso che urlare tutto il mio disgusto: un orrendo striscione con dentro dei tarocchi. Non mi importa di DiPietro che è il matto, della Bonino che è la morte, sono tutti personaggi che nella mente di questi ‘yesmen’ devono essere abbattuti per far spazio allo strapotere PDL.

Ma mi accorgo che nello striscione, sorretto da due beceri ragazzotti, di un tarocco che rappresenta la Giustizia e porta il volto di Paolo Borsellino.

non posso trattenermi, spero solo che tutta questa ignoranza possa prima o poi finire, perché:

 

“L’ignoranza è la notte della mente, ma una notte senza luna né stelle”. (Confucio)